"La Lettura" Corriere della Sera, articolo della prof.ssa Chernyshova

Lunedì, 22 Gennaio, 2024 - 15:30
"Si salva dai lager nazisti. Ora le bombe di Putin" testimonianza raccolta dalla prof.ssa Yuliia Chernyshova

“Si salva dai lager nazisti. Ora le bombe di Putin"

Testimonianza raccolta dalla prof.ssa Yuliia Chernyshova 

 

“Adesso nessuno crederà in quello che noi abbiamo vissuto. Che nessuno riviva ciò a cui siamo sopravvissuti”, sono le parole conclusive della incredibile intervista rilasciata da Yevdokiia Shynkariova, 97 anni, deportata prima in Polonia e poi nel terribile campo femminile di Ravensbrückin Germania a nord di Berlino, raccolta dalla studiosa ucraina, docente dell’Ateneo, Yuliia Chernyshova e pubblicata sull’ultimo fascicolo “La Lettura” de il Corriere della Sera di domenica 21 gennaio.

 

La professoressa ucraina, arrivata in Italia a seguito dell’attività bellica in patria e che adesso svolge la sua attività di visiting professor presso la sede di Arezzo dell’Università di Siena, prende parte attiva al progetto “Voice form Ravensbrück, coordinato dalla professoressa Silvia Calamai del dipartimento di Filologia e critica delle Letterature antiche e moderne, che si prefigge di studiare le registrazioni audio delle deportate nel campo di concentramento tedesco. Il progetto ha recentemente assunto una dimensione internazionale grazie all’allargamento dell’ambito di studio alla raccolta multilingue digitale «Voices from Ravensbrück - CLARIN».

 

Il racconto, dal titolo “Si salva dai lager nazisti. Ora le bombe di Putin”, è stato raccolto dalla professoressa Chernyshova lo scorso settembre.

La narrazione si snoda a partire dall’attualità: la stessa professoressa Chernyshova si trova a far fronte alla quotidianità fatta di scenari bellici, è quindi con apprensione che riesce a raggiungere Yevdokiia Shynkariova in una cittadina nella regione di Mykolajiv a 40 chilometri dal fronte.

Una poesia, composta dalla stessa Shynkariova al ritorno dalla deportazione, offre un fil rouge al racconto, intenso e drammatico dei giorni della prigionia. 17enne al tempo, viene dapprima internata in Polonia in un campo di lavoro; riesce anche a fuggire, ma viene catturata e infine deportata a Ravensbrück dove riesce a sopravvivere lavorando duramente e soffrendo gli stenti. Il campo fu liberato nel maggio del 1945 e Yevdokiia riuscirà a tornare a casa.

Con questa intervista prova adesso a lasciare la memoria di quanto accaduto e a tramandarla attraverso la testimonianza.

La storia è stata oggetto anche di una lezione, che si è tenuta oggi (22 gennaio) al campus universitario di Arezzo nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria (27 gennaio).

Durante l’evento “La memoria attraverso il tempo. Immagini e linguaggi”, organizzato dall’Università di Siena e dal Comitato internazionale Ravensbrück, la professoressa Cherrnyshova ha illustrato il progetto “Da Ravensbrück a Kyïv”, coordinato dalla professoressa Calamai e finanziato dall'Accademia Nazionale dei Lincei.

Sono stati proiettati momenti dal film sovietico “Ženščiny iz Ravensbrjuka” (“Le donne di Ravensbrück”, URSS 1984), con la traduzione delle studentesse slaviste della laurea magistrale in Lingue per l’impresa e lo sviluppo. È stato inoltre proiettato il trailer del film “Genya’s dream” (Ucraina, 2024) realizzato dalla regista Lesja Kharčenko, ospite dell’evento, in collegamento da Kyïv.