Il più antico cane italiano scoperto in 2 siti paleolitici pugliesi

Giovedì, 3 Settembre, 2020 - 08:30
I ritrovamenti archeologici potrebbero rappresentare le prime testimonianze in assoluto del processo che ha portato alla comparsa del primo animale domestico
Il più antico cane italiano scoperto dall’Università di Siena in due siti paleolitici pugliesi

Il più antico cane italiano scoperto dall’Università di Siena in due siti paleolitici pugliesi

La scoperta è stata fatta dal gruppo di ricerca di Preistoria e Antropologia del dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports”

 

Alcuni resti rinvenuti nei siti paleolitici di Grotta Paglicci a Rignano Garganico (Fg) e Grotta Romanelli a Castro (Le) testimoniano una presenza molto antica del cane, datata tra 14mila e 20mila anni fa. La scoperta del più antico cane italiano è del dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell'Università di Siena e in particolare dell'Unità di ricerca di Preistoria e Antropologia. 

 

Lo studio è stato svolto dall'Università di Siena in collaborazione con l’Università di Firenze, il Centro Fermi di Roma, l’International Centre for Theoretical Physics di Trieste, l’Università di Bordeaux, il Museo nazionale preistorico etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri”, l’Istituto nazionale di Fisica nucleare - sezione di Firenze, il Musée de l’Homme di Parigi, Elettra Sincrotrone di Trieste e la Soprintendenza archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia.

 
Ulteriori ricerche potrebbero ora far comprendere il ruolo del cane nelle comunità paleolitiche, se possa quindi avere avuto una funzione nelle battute di caccia o di difesa degli accampamenti oppure un importante ruolo simbolico, che ha ancora oggi presso alcune popolazioni dove è considerato manifestazione terrena di spiriti o reincarnazione di defunti.