Estinzione dei Neanderthal in Toscana: riprendono le indagini geologiche e archeologiche dell'Università di Siena a Cala dei Santi una cavità naturale sulla costa del Monte Argentario
La missione è guidata dal geologo Ivan Martini e dall’archeologo e direttore dello scavo Vincenzo Spagnolo del dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente
Sono riprese le indagini dell'Università di Siena nella Grotta di Cala dei Santi (Grosseto), una cavità naturale che si apre in un suggestivo scenario a picco sul mare sulla costa del Monte Argentario e che costituisce uno dei siti preistorici più importanti della Toscana e dell’Italia, conservando al suo interno tracce di frequentazione dell’uomo di Neanderthal.
La missione, guidata dal geologo Ivan Martini e dall'archeologo e direttore dello scavo Vincenzo Spagnolo del dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente, indagherà gli aspetti geologici, stratigrafici e sedimentologici della cavità naturale e della successione sedimentaria presente al suo interno nell’ambito del progetto di ricerca finanziato dalla National Geographic Society dal titolo “The key role of cave and shelter clastic successions in defining the replacement of Neandertals by Modern Human”, ideato e guidato dal professor Ivan Martini.
Il team multidisciplinare è costituito anche da altri ricercatori del Dsfta - tra i quali i professori Adriana Moroni e Francesco Boschin e i dottori Clarissa Dominici, Matteo Rossini e Sem Scaramucci - e si avvale della collaborazione di studenti del Corso di laurea triennale in Scienze geologiche e del Corso di laurea magistrale in Geoscienze e Geologia applicata dell’Università di Siena, che avranno la possibilità di svolgere il loro tirocinio in uno scenario suggestivo e di vivere la ricerca scientifica condotta sul campo in un ambiente inusuale.