Covid-19 e trombosi: uno studio coordinato dalla Genetica Medica mette in evidenza un rischio maggiore per pazienti di sesso maschile, con età superiore ai 50 anni o una riduzione del testosterone
Lo conferma uno studio coordinato dalla professoressa Alessandra Renieri e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Journal of Hematology and Oncology”
Rischio trombotico elevato per i pazienti di sesso maschile, positivi al Covid-19, con un’età superiore ai 50 anni o una riduzione del testosterone a causa di un’anomalia genetica. Lo conferma uno studio coordinato dalla Genetica Medica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dalla professoressa Alessandra Renieri, e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Journal of Hematology and Oncology”. L’articolo spiega come mai alcuni pazienti che hanno contratto il virus SARS-CoV-2 vanno incontro a maggiori rischi trombotici, specie se si tratta di anziani o soggetti con minor effetto del testosterone (carenza di recettore degli androgeni) e che hanno un difetto in una proteina, gene Selectina P, che innesca il trombo in maniera più vivace.
La ricerca è stata realizzata grazie al Consorzio Gen-Covid, grazie ad un finanziamento della Regione Toscana, ed ha visto la partecipazione delle aziende del Sistema Sanitario Regionale e di altri 40 ospedali in Italia.
«I test sui 1200 pazienti analizzati – aggiunge Renieri - sono stati effettuati con analisi dell’esoma tramite il sequenziatore genomico a disposizione dell'Aou Senese e acquisito, a dicembre 2019, grazie al sostegno di Regione Toscana, MIUR, Università di Siena, Aou Senese, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Toscana Life Sciences, Azienda Usl Toscana sudest. L’apparecchio, unico in Toscana in ambito sanitario e uno dei pochi in Italia del suo genere - conclude Renieri -, è in grado di processare 200 pazienti per notte ed individuare tutti i marcatori utili per la gravità di Covid».