La conservazione, lo studio e il riuso degli archivi orali, come le interviste dialettali, le storie di vita, la documentazione legata al patrimonio culturale immateriale, hanno adesso un punto di riferimento accademico nella città di Arezzo.
Da poche settimane ha preso ufficialmente il via il CLARIN Knowledge Centre for Oral Archives in Italy (K-OAr), con sede presso il Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne (DFCLAM) dell’Università di Siena nel campus universitario di Arezzo.
I cosiddetti Knowledge Centres sono strutture accreditate, all’interno dell’infrastruttura europea CLARIN, che forniscono supporto specialistico e consulenza qualificata su risorse linguistiche e strumenti digitali per la ricerca nelle scienze umane e sociali.
Il centro aretino – che riunisce studiosi e studiose di vari atenei italiani, nonché funzionari del Ministero della Cultura – si propone di offrire consulenze specifiche sulla conservazione a lungo termine, la descrizione, lo studio, l’uso e il riuso degli archivi orali, mettendo a disposizione competenze interdisciplinari nei campi della linguistica, della documentazione orale, dell’elaborazione del parlato, dell’archivistica e del diritto.
Il servizio si rivolge a ricercatori, archivisti, istituzioni culturali e comunità locali che operano con documenti sonori quali ad esempio interviste dialettologiche ed etnografiche, storie di vita e altri materiali orali legati al patrimonio culturale immateriale (si pensi alla ottava rima).
Spiega la professoressa Silvia Calamai, che da oltre un decennio coordina progetti dedicati agli archivi orali: “La creazione del Centro rappresenta la naturale evoluzione dell’impegno del dipartimento universitario DFCLAM, nel campus universitario di Arezzo, nelle attività di recupero, valorizzazione, uso e riuso di archivi orali sia per finalità scientifiche sia con l’obiettivo di ‘restituire’ questi preziose testimonianze orali alle comunità che le hanno prodotte. Tale impegno si è concretizzato nel coordinamento del Tavolo permanente per le fonti orali, nella partecipazione attiva al consorzio di CLARIN-IT, e mediante progetti regionali, nazionali ed internazionali con importanti istituzioni nazionali e internazionali”.
Il riconoscimento da parte di CLARIN consolida questo lungo percorso con l’ingresso ufficiale nella rete europea dei CLARIN Knowledge Centres.
Per approfondire: https://k-oar.unisi.it/
Foto:
Il gruppo di ricerca Unisi-UniUrb del progetto PRIN PNRR 2022 STOA Space and time in oral archives all’interno del quale è nata l’idea di costituire un centro K sugli archivi orali