A Perugia il convegno "Umberto Calzoni e gli scavi di Cetona: ieri e oggi"

Sabato, 23 Marzo, 2019 - 10:30
A Perugia il convegno "Umberto Calzoni e gli scavi di Cetona: ieri e oggi"
parteciperanno docenti del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell'Università di Siena
convegno "Umberto Calzoni e gli scavi di Cetona: ieri e oggi"

A Perugia il convegno "Umberto Calzoni e gli scavi di Cetona: ieri e oggi"

23 marzo, ore 10.30, Museo archeologico nazionale dell’Umbria, piazza G. Bruno, 10 - Perugia

 

Il 23 marzo, a partire dalle 10.30, si terrà a Perugia il convegno "Umberto Calzoni e gli scavi di Cetona: ieri e oggi", a cui parteciperanno docenti del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell'Università di Siena.

 

Il convegno è dedicato alla commemorazione dell'attività di Umberto Calzoni, archeologo perugino al quale si deve la scoperta e il recupero di una cospicua parte di materiali relativi proprio al Monte Cetona. Fu lui a portare al Museo archeologico nazionale dell’Umbria tutti i materiali recuperati con i suoi scavi tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso dove sono rimasti esposti, conservati e solo parzialmente pubblicati, fino alla fine degli anni Ottanta del Novecento quando l'Università di Siena, con la sezione di Preistoria del dipartimento di Archeologia e storia delle arti, fu coinvolto dalle allora Soprintendenze archeologiche della Toscana e dell'Umbria nella ripresa degli studi sulla montagna.

 

Il "Progetto Cetona", che prevedeva la catalogazione e l'avvio dello studio dei materiali conservati a Perugia e la ripresa delle indagini sul campo, ebbe il sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Siena, del Comune di Cetona e della Comunità Montana, vide l'apertura nel 1990 del Museo per la Preistoria del Monte Cetona, l'istituzione del Parco archeologico naturalistico di Belverde (arricchitosi dell'Archeodromo nel 2007) e la scoperta e lo scavo da parte del Dipartimento di diversi siti all'aperto (tra tutti S. Maria in Belverde) grazie ai quali si è potuto meglio contestualizzare il patrimonio archeologico recuperato da Calzoni nelle diverse grotte della montagna.