L'Università di Siena nel team di ricerca "Asteroid"

Martedì, 7 Dicembre, 2021 - 15:30
Progetto valutato dal Mur miglior progetto per il suo settore nell’ambito dei Prin 2020
Il gruppo di ricerca sul cancro alla tiroide. Al centro la professoressa Maria Grazia Castagna

 

Un “Asteroide” colpirà i tumori del seno e della tiroide

 

Asteroid è l’acronimo di un nuovo studio frutto della collaborazione tra diversi gruppi di ricerca italiani e valutato dal Mur miglior progetto per il suo settore nell’ambito dei Prin 2020

 

Studi recenti hanno documentato una frequente associazione tra l’insorgenza e l’aggressività dei tumori ormonosensibili, quali il tumore al seno e il tumore alla tiroide, e i contaminanti ambientali. E questo rappresenta il punto di partenza di Asteroid, nuovo progetto finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca (Mur) nell’ambito del bando Prin 2020 e valutato come miglior progetto (primo classificato nel settore ERC LS3).

 

LO STUDIO

Lo studio intitolato “Gene/environmentinteractions in breast and thyroidcancers: defining the biologicalrole of and actioning endocrine disruptors and lifestyle to developrationaltherapeutic/preventive interventions (Asteroid)” si occuperà di analizzare la complessa interazione tra geni e ambiente, in questi due tumori. In particolare, saranno valutati il ruolo degli inquinanti ambientali e dello stile di vita sia nell’insorgenza sia nella modulazione dell’aggressività dei tumori.

 

Lo studio è condotto da un team di ricercatrici e ricercatori di diverse università, fra le quali l’Università di Siena, con competenze complementari ed interdisciplinari.

L’università di Siena con Maria Grazia Castagna del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze e responsabile della UOC di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, contribuirà allo studio clinico dei carcinomi della tiroide.

La ricerca partirà con un’analisi retrospettiva e prospettica in pazienti affetti da tumore tiroideo e tumore della mammella, nelle quali saranno messe in evidenza le correlazioni tra gli aspetti genetici di ciascun tumore, i meccanismi molecolari di azione degli inquinanti ambientali e lo stile di vita delle pazienti. Sulla base dei risultati ottenuti saranno testati i cambiamenti biologici indotti da un intervento strutturato sullo stile di vita incentrato sulla consulenza nutrizionale e sull'esercizio fisico adattato per le pazienti affette da questi tumori.

Il progetto avrà delle importanti ricadute in quanto fornirà diverse innovazioni, collegando l’esposizione a sostanze inquinanti ambientali a biomarcatori, nuovi bersagli molecolari, stili di vita in due patologie ad elevata incidenza (tumore del seno e della tiroide). I risultati dello studio potranno essere utilizzati in diagnostica, applicazioni terapeutiche, preventive ed economico-sanitarie con ricadute sul Servizio sanitario nazionale.

IL TEAM DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA

“Il cancro della tiroide è infatti in costante aumento in tutto il mondo e le possibili cause di questo aumento sono ancora oggi in gran parte sconosciute. L’ipotesi che ci sia una correlazione fra aumento dei tumori tiroidei e progressivo peggioramento del cosiddetto inquinamento ambientale - spiega la professoressa Maria Grazia Castagna - è oggetto di studio.  La proposta progettuale, frutto di una collaborazione già esistente tra ricercatrici e ricercatori di diversi atenei, fornirà una solida base razionale per azioni di cura e di prevenzione in questi tumori”.

“Oggi, nell'era della medicina di precisione, siamo chiamati a sviluppare trattamenti personalizzati nelle patologie oncologiche che vedono al loro interno gruppi eterogenei di pazienti - aggiunge la professoressa Castagna -. Questo progetto, di estremo interesse sia scientifico che clinico/applicativo, consentirà di definire nuove strategie di intervento oncologico ‘di precisione’ nei tumori della tiroide e della mammella”.

 

LE UNIVERSITÀ COOINVOLTE

Il coordinatore è Michele Milella, responsabile della Sezione di Oncologia medica del dipartimento di Medicina dell’ateneo di Verona che metterà a disposizione le sue competenze negli studi clinici e traslazionali nel carcinoma mammario, in collaborazione con la Fondazione Policlinico Gemelli.

L’università di Roma Tor Vergata con Roberto Bei del dipartimento di Scienze cliniche e medicina traslazionale svilupperà e caratterizzerà modelli preclinici dei due tumori per l'analisi degli effetti dei contaminanti ambientali e dei loro target molecolari per definire nuove strategie terapeutiche. Silvia Migliaccio del dipartimento di Scienze motorie umane e della salute dell’università Roma Foro Italico si occuperà dell’impatto dell'ambiente e degli stili di vita, con particolare riguardo agli aspetti nutrizionali e dell'attività fisica. La Sapienza università di Roma con Elisabetta Ferretti del dipartimento di Medicina sperimentale, coordinerà l’analisi di nuovi biomarcatori circolanti e la caratterizzazione molecolare e cellulare mediante tecnologie "omiche", sia dei modelli preclinici che dei campioni clinici.