Unisi sviluppa dispositivo medico innovativo per trattamento della sepsi

Giovedì, 30 Ottobre, 2025 - 13:00
La ricerca pubblicata sulla rivista internazionale “Communications Medicine”
prof. Alessandro Pini

Messo a punto un nuovo dispositivo medico per il trattamento dei pazienti in sepsi, la sperimentazione è avvenuta presso il laboratorio diretto dal professor Alessandro Pini del Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena.

La sepsi è una condizione patologica innescata da un’infezione che progredisce verso una situazione clinica di grave infiammazione generale che può provocare la morte. È stimato che la sepsi causi diversi milioni di morti per anno in tutto il mondo. Il nuovo dispositivo è basato sulle proprietà chimico fisiche di una molecola, isolata all’Università di Siena, che è stata inserita chimicamente in una cartuccia biocompatibile per la purificazione del sangue.

 

Commenta il professor Alessandro Pini: “Il dispositivo è uno strumento utilizzabile nelle unità di terapia intensiva su pazienti sottoposti a circolazione extracorporea in cui tale cartuccia viene applicata per la rimozione dal sangue di batteri e di tossine batteriche che innescano la sepsi e, contemporaneamente, anche di mediatori dell’infiammazione che, venendo prodotti in modo eccessivo a causa della presenza degli agenti infettivi, portano allo shock settico e alla morte”.

 

Il lavoro di costruzione e caratterizzazione in vitro ed ex vivo del prototipo di tale dispositivo medico è stato pubblicato sulla rivista internazionale Communications Medicine. Primo autore dell’articolo è il dottor Giovanni Cappello, assegnista di ricerca dell’Università di Siena su fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).  Il lavoro è frutto di una ricerca iniziata circa 5 anni fa attraverso la collaborazione tra Università di Siena, il Laboratorio di Patologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, e di aziende private interessate allo sviluppo di tale dispositivo medico.

 

Spiega il professor Alessandro Pini: “Tale lavoro si inserisce nell’ambito della ‘Ricerca Traslazionale’, una disciplina che comprende tutte quelle attività che vanno dagli studi di identificazione e caratterizzazione di molecole e/o di procedure laboratoristiche fino ad arrivare all’utilizzo nell’uomo. Un settore che sempre più spesso attrae finanziamenti ed investitori alla ricerca di nuovi farmaci e procedure mediche in campo terapeutico e diagnostico”.

Nei prossimi mesi tale dispositivo sarà sperimentato nell’uomo per una definitiva caratterizzazione clinica e possibile commercializzazione.