Al prof. Giuseppe Patota il premio Pavese 2019 per la sezione saggistica

Giovedì, 17 Ottobre, 2019 - 09:30
il docente è tra i vincitori della 36a edizione del Premio
copertina volume prof. Patota

 

Al prof. Giuseppe Patota il premio Pavese 2019 per la sezione saggistica

Per il volume "La grande bellezza dell'italiano. Il Rinascimento" (Roma-Bari, Laterza, 2019)

 

Il professor Giuseppe Patota, docente del dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, ha vinto il premio Pavese 2019 per la sezione saggistica con il volume "La grande bellezza dell'italiano. Il Rinascimento" (Roma-Bari, Laterza, 2019).

 

Accademico della Crusca, membro del suo consiglio direttivo e autore di circa 150 pubblicazioni, il docente dell'Università di Siena è stato premiato "per la sua capacità di coniugare altissimi livelli si specializzazione, come richiesto dall’analisi formale dei testi, con una straordinaria capacità comunicativa, realizzando un esempio di divulgazione di alta classe, in cui non si cede mai alla semplificazione".

 

“Voglio condividere questa bella notizia con tutta la comunità accademica, con le colleghe e i con colleghi e soprattutto con le studentesse e con gli studenti. Quel libro l’ho scritto con loro: molte delle pagine che lo compongono sono il frutto di diversi corsi di Storia della lingua italiana e di Storia e geografia dell’italiano tenuti ad Arezzo in questi ultimi anni”, ha dichiarato il professor Giuseppe Patota.

Motivazione del premio a “La grande bellezza dell’italiano. Il Rinascimento”

"Questo libro si concentra su tre “Sale”, perché non utilizza la denominazione di ‘parti’ o ‘capitoli’: vuol essere simile, piuttosto, a un museo d’arte, in cui si entra, non per visitare quadri, arredi o sculture, ma per guardare e leggere testi. I testi appartengono a tre autori d’eccezione, che rappresentano in maniera perfetta il Rinascimento italiano: Pietro Bembo, Ludovico Ariosto, Niccolò Machiavelli. Tre soli autori, dunque, scelti per rappresentare la “bellezza” intesa come perfezione stilistica e formale, oltre che come compiuta sapienza costruttiva. All’interno delle tre “Sale”, Giuseppe Patota assume la funzione di guida, di Cicerone pronto ad accompagnare il pubblico, indicando via via trame, vicende biografiche, ma soprattutto costruzioni sintattiche e scelte lessicali. L’autore ha attirato l’attenzione della Giuria per la sua capacità di coniugare altissimi livelli si specializzazione, come richiesto dall’analisi formale dei testi, con una straordinaria capacità comunicativa, realizzando un esempio di divulgazione di alta classe, in cui non si cede mai alla semplificazione. Il modello culturale e linguistico del Rinascimento italiano esce dunque intatto nei suoi valori classici e fondativi, ma viene offerto a un pubblico più largo, di cui Patota riesce a catturare abilmente l’attenzione, vincendo ogni oggettiva difficoltà. Questo libro insegna dunque molti segreti relativi alla sublime bellezza dell’italiano, nel suo secolo di maggior splendore".

 

Fonte: Fondazione Cesare Pavese