I vissuti fragili dei cooperatori ai tempi del Covid-19

Giovedì, 9 Aprile, 2020 - 11:30
Laboratorio sulle Disuguaglianze dell’Università di Siena
Gli esiti del progetto saranno utili per ri-orientare il lavoro di supporto interno che stanno facendo le cooperative sociali coinvolte
Laboratorio sulle Disuguaglianze dell’Università di Siena

 

I vissuti fragili dei cooperatori ai tempi del Covid-19

 

Un progetto di ricerca-azione del Laboratorio sulle Disuguaglianze dell’Università di Siena

 

 

“Non era mai capitato che una parte dei lavoratori della cooperativa fossero costretti a rinunciare non solo al lavoro, ma anche ai preziosi momenti di relazioni amicali o comunque anche solo a delle chiacchierate tra colleghi”. Così il referente di una cooperativa sociale del nostro territorio che si occupa di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate e che occupa circa duecento dipendenti in provincia di Siena. E ancora: “Il Covid-19 ne ha costretti una parte a restare a casa in una condizione che molti considerano peggiore ancora della reclusione carceraria, da diversi pure sperimentata”. 

 

Di qui il progetto seguito dal Laboratorio sulle disuguaglianze (LSD), coordinato dal prof. Fabio Berti del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive. “Il progetto è ambizioso”, spiega il prof. Berti, “si tratta di affiancare le cooperative sociali aderenti all’iniziativa – per ora 12 di 5 diverse regioni- che fin da subito si sono dovute attivare per stare accanto, seppur attraverso una sola telefonata, ai propri lavoratori più fragili che per esigenze di lavoro o di salute sono costretti a restare a casa a tempo indeterminato con le limitazioni imposte dai dispositivi di legge”.

 

Attraverso la compilazione di un questionario strutturato e somministrato con la mediazione di un tutor interno, saranno raccolti elementi di carattere conoscitivo utili per un’indagine sociologica su preoccupazioni, paure, atteggiamenti, scoperte, positive o negative, riferite a “i vissuti al tempo del coronavirus”. 

 

Gli esiti del progetto saranno utili per ri-orientare il lavoro di supporto interno che stanno facendo le cooperative sociali coinvolte. “Nessun lavoratore, soprattutto quelli più fragili, dovrà esser lasciato indietro”.

 

 

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