IL “VIAGGIO” NELL’ ITALIA CONTEMPORANEA: GLI INCISORI E I GRAFICI
Il “viaggio” nell’Italia contemporanea, vale a dire quello compiuto dagli artisti stranieri del XX secolo nei centri della penisola allungata nel Mediterraneo, è stato al centro dell’attenzione di un corso precedente. Il corso odierno amplia l’orizzonte della ricerca, soffermandosi sulle personalità artistiche che, dal secondo dopoguerra e, segnatamente, tra la fine degli anni sessanta e gli ottanta, hanno frequentato o avuto contatti con le stamperie d’arte note sulla scena internazionale. È un campo di ricerca che, di recente, ha trovato tangenze e coincidenze con il lavoro di indagine della storiografia dell’arte contemporanea, esplicandosi in un’attenzione rivolta in particolare ai rapporti tra letteratura ed arti visive.
Il corso nella prima parte affronta il tema del viaggio in Italia quale “motivo” della formazione ereditato dal XIX secolo: viaggiatori dapprima nell’area centro-italica, con i ‘luoghi’ del paesaggio toscano ed umbro e, soprattutto, l’incontro ‘frontale’ con il Rinascimento; poi a Roma ‘la città eterna’ ed, infine, al Meridione, toccando Napoli, Capri,Pompei, le Costiere sorrentina ed amalfitana, Paestum, fino alle coste e alle assolate distese di grano della Sicilia. È l’andare “verso il Mediterraneo”, un luogo rappresentato non solo dalle coste italiane, bensì dall’intero orizzonte verso il quale viaggiano gli artisti: un orizzonte che va dalla Costa Azzurra alle falde dell’Etna, dai marmi del Partenone, approdando, temporaneamente, sulle coste nordafricane, da quelle tunisine al Marocco: un territorio, dunque, misterioso, dalle mille seduzioni, ove i paesaggi sono destinati a fare da sfondo ad una visione – osservava della Lawrence – più forte della vita.
Il corso tende, nelle esemplificazioni di maggior rilievo, a disegnare una possibile geografia di “approdi e di naufragi”, quindi di esperienze, di incontri, di scoperte, ma anche di luoghi, di segni, di colori, seguendo gli itinerari di altri immaginari, suggeriti dai dipinti, dai disegni, dagli acquerelli, divenuti pagine di un diario. La seconda parte si sofferma, con carattere monografico, su alcuni artisti tra questi Moore, Miró, Chagall, Segal, che hanno segnato la storia dell’arte del XX secolo: artisti che hanno instaurato uno stretto rapporto di collaborazione con note stamperie d’arte nate negli anni sessanta, quali Il Bisonte di Firenze; la 2RC di Roma, la Graphic Art di Livorno.
La frequenza è fortemente consigliata