Le prospettive occupazionali immediate del laureato magistrale in "Storia dell'arte" si collocano prevalentemente nell'ambito delle istituzioni pubbliche e private che si occupano di beni culturali, sia relativamente al loro studio, conservazione e tutela, che relativamente alla loro gestione e valorizzazione. Quindi istituzioni pubbliche, sia a livello statale che locale, quali Sovrintendenze, Musei e Pinacoteche, Archivi; e istituzioni private, anche a livello internazionale, quali Fondazioni, Musei e Collezioni, Archivi, Gallerie d'arte, Società che organizzano mostre d'arte, storiche, celebrative ed eventi speciali.
Altro settore di possibile occupazione è quello dell'editoria, che negli ultimi tempi ha conosciuto un grande incremento per quanto riguarda le pubblicazioni d'arte, sia autonome (di carattere più o meno divulgativo) che legate a mostre e rassegne artistiche.
Non è naturalmente esclusa la possibilità di attività occupazionali autonome: sia sotto forma di Associazioni o Cooperative in grado di offrire servizi nel campo del turismo culturale o della ricerca e documentazione; sia come periti qualificati presso i Tribunali, relativamente ad ogni attività giudiziaria che vede coinvolti dei beni culturali; sia, soprattutto per i laureati con indirizzo in arte contemporanea, come curatori e/o ideatori di mostre ed eventi concernenti la produzione artistica contemporanea.
Il percorso formativo consente inoltre di acquisire i requisiti previsti per l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie superiori.
Infine, per i laureati magistrali che intendano proseguire gli studi vi sono, oltre quelli citati, gli sbocchi occupazionali nelle Soprintendenze a livello dirigenziale, e nel settore della ricerca in ambito universitario. Il percorso formativo può proseguire nelle Scuole di Specializzazione, nei Master di secondo livello, nel Dottorato di ricerca: nell'Ateneo senese sono attivati la Scuola di Specializzazione in Beni Culturali e il Dottorato di ricerca in Storia dell'Arte.
Gli sbocchi professionali, in base alle attività classificate dall'ISTAT (Classificazione delle attività economiche, Ateco 2002), possono quindi così riassumersi:
- 22.11, Edizione di libri
- 22.12, Edizione di giornali
- 22.13, Edizione di riviste e periodici
- 63.30.2, Attività delle guide e degli accompagnatori turistici
- 73.20, Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche
- 74.87.6, Organizzazione di fiere, esposizioni, convegni
- 91.33.2, Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby
- 92.51.0, Attività di biblioteche e archivi
- 92.52.0, Gestione di musei e del patrimonio culturale.