Obiettivo peculiare del corso è la formazione interdisciplinare come cultura di base, con operatività integrata. Si fa riferimento alla figura professionale dell'Assistente sociale delineata nelle leggi nazionali, dalla L. 84 del 23 marzo 1993 "ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo professionale" e in particolare dalla L.328/2000, in cui il servizio sociale professionale è indicato, nei livelli minimi di assistenza, nella funzione di segretariato sociale e di consulenza, vale a dire con funzioni di accoglienza, analisi e valutazione di problemi e bisogni di individui e gruppi, e conseguente progettazione di interventi adeguati ed efficaci.
Inoltre, ci si riferisce alla normativa del Ministero di Giustizia, dove le figure professionali sono imprescindibili per le funzioni di “probation” per quanto attiene all'esecuzione alternativa alla pena per gli adulti, alla riforma del codice civile, alle leggi sull'affidamento e l'adozione dei minori. Tutte queste norme sono attuate con funzione prioritaria da
assistenti sociali dei servizi sociali di base e del tribunale per i minori.
Ancora, sono importanti punti di riferimento la L. 84/1993 che ha istituito l'Ordine professionale degli Assistenti sociali e il Codice deontologico dell'assistente sociale, che definisce atteggiamenti e comportamenti professionali adeguati. Ulteriori riferimenti sono le leggi della regione Toscana n. 40 e 41 del 2005, che definiscono un modello di
integrazione dei servizi sociali e sanitari.
Il percorso formativo presenta, in una logica di graduale inserimento del discente, un curriculum che attraversa le discipline di base, quelle caratterizzanti e le integrative e affini, accompagnandole con i tirocini, grazie ai quali è possibile un contatto diretto degli studenti con i servizi sociali e sociosanitari. Tenuto conto degli obiettivi formativi, è stato previsto un piano di studi organizzato dapprima su materie come sociologia, psicologia, antropologia, storia, diritto pubblico e diritto di famiglia, igiene, oltre ad un primo insegnamento di servizio sociale che fornisca i principi e i fondamenti della disciplina. Successivamente gli studenti incontrano altri insegnamenti basati sulle competenze professionali, quali “Metodi e tecniche del servizio sociale”, "Organizzazione dei servizi sociali”, “Metodologia della ricerca sociale”, “Analisi delle politiche sociali”. L'insieme di questi insegnamenti rappresenta il fulcro formativo del secondo anno. Nel terzo anno compaiono discipline di approfondimento come Diritto
penale e Progettazione sociale e territoriale che attengono a settori operativi di secondo livello per gli assistenti sociali, e rappresentano indicazioni di possibili campi di lavoro. La prova finale costituisce una ulteriore opportunità di approfondimento, in particolare di aree e servizi del lavoro professionale.