Non sai che pesci prendere? Te lo dice il DNA!

 

  • Location: Chiostro complesso didattico San Francesco
  • Orario: dalle 16.00

 

SI tratta di un gioco-evento rivolto ad un pubblico di bambini, adolescenti, adulti con linguaggio mirato al target di età

 

Negli ultimi anni il settore ittico ha registrato un notevole aumento della richiesta, con conseguente crescita del numero di consumatori nei mercati di tutto il mondo. L’aumento e l’estensione geografica del mercato incrementa la possibilità che s ipossano realizzare frodi a danno dei consumatori e dei rivenditori. Tali frodi si possono verificare con la vendita di specie di minor pregio (e quindi valore commerciale) in luogo di specie di maggior pregio (e valore).

Dai dati in nostro possesso, gli esempi più frequenti di sostituzione di specie sono: il pangasio del Mekong o la brotula spacciati per cernia, l’halibut dell’Atlantico per sogliola, lo squalo per pesce spada, il palombo per spinarolo/verdesca/ smeriglio, o ancora, tipi diversi di pesci africani venduti come pesce persico. Ciò avviene soprattutto nei casi in cui il pesce è importato e venduto già sfilettato, privandolo quindi di elementi esterni di riconoscimento della specie.

 

La ricerca che verrà illustrata ha come obiettivo la caratterizzazione della specie di appartenenza mediante metodologia di DNA Barcoding di campioni ittici prelevati sul mercato regionale della grande distribuzione organizzata, per le specie più comunemente frodate. L’analisi è in grado di attribuire ogni individuo ad una specie, catalogandolo come avviene con il codice a barre per i prodotti commerciali. La tecnica è caratterizzata da elevata specificità, sensibilità eapplicabilità,che permette anche l’analisi di prodotti che abbiano subito trattamenti nella fase di processamento.

Il progetto si propone di ottimizzare e validare un protocollo di analisi efficace e facilmente applicabile, ispirato alle normative più attuali adottate in materia di controllo e certificazione. L’adeguata pubblicizzazione dei risultati ottenuti dovrà poi portare ad una ulteriore sensibilizzazione delle aziende operanti nel settore e dei legislatori, in modo da garantire in futuro il protrarsi di questo tipo di indagini molecolari così da introdurre ulteriori garanzie nella filiera ittica regionale.