Sala 5 - L'Ottocento, la città si stringe attorno alla sua Università

Immagine bandiera della Guardia Universitaria, Siena, Palazzo del Rettorato

Bandiera della Guardia Universitaria, Siena, Palazzo del Rettorato

 

 

Nella saletta dedicata all'Ottocento sono cimeli della battaglia di Curtatone e Montanara, che il 29 maggio 1848, nel corso della prima guerra d'Indipendenza, vide gli universitari di Siena e Pisa battersi insieme con l'esercito piemontese contro gli austriaci. Alla parete è esposto il tricolore portato in battaglia dalla Guardia Universitaria, contraddistinto dallo stemma Asburgo Lorena comune sia alla casa reale d’Austria che ai granduchi di Toscana. L'entusiasmo patriottico dimostrato dagli studenti senesi e pisani indusse nel 1851 il Granduca, nel tentativo di esercitare un controllo politico delle due Università, a fonderle in un unico Ateneo denominato “Magno Ateneo Etrusco” che rimase attivo fino al 1859, ossia alla conclusione della monarchia lorenese.
Sono messi in mostra anche due labari: uno con dipinto lo stemma sabaudo e la scritta “R. Università di Siena”, che negli anni successivi all’Unità d’Italia era usato in luogo della quattrocentesca mazza del Bidello, a sua volta sostituito nel 1893 dal secondo gonfalone che, ricamato su disegno del purista Alessandro Franchi, ripropone l’immagine di Santa Caterina d’Alessandria incisa sulla mazza d'argento. Nel 1893 l’Ateneo senese, a causa delle sue piccole dimensioni, corse il rischio di una definitiva soppressione, ma tutta la città, comprese le Contrade, “gelose e vigili custodi delle gloriose istituzioni”, insorse in difesa dello Studio ottenendone la salvezza. Queste vicende sono ricordate dal manifesto con cui le Contrade convocavano un “pubblico comizio” a salvaguardia dell’Università.